CASTEL VOLTURNO - TERRA DI NESSUNO O TERRA DI TUTTI .......
“E' un paesaggio fisicamente sorprendente eppure comune in queste terre: non si coglie un confine urbano, dato che senza soluzione di continuità si succedono negozi, alberghi e case, con tratti da paesaggio del far West , perché oltre le facciate degli edifici allineati sulla strada non c’è profondità, non sembra iniziare alle spalle una città ma uno strano vuoto, un backstage che è il vero laboratorio di quelle seconde possibilità, di quelle biografie da reinventare. E’ infatti da un lato, verso il mare, il vuoto della pineta, e dall’altro, verso l’interno, quello dei campi, disseminati di aree abitative a volte estremamente isolate. Castel Volturno é infatti oggi quasi una finzione geografica, i suoi otto agglomerati–Centro Storico, Pinetamare, Porchiera,Ischitella,Lago Patria,Destra Volturno, Pescopagano e Bagnara-sono così distanti e diversificati nella loro composizione da non dare l’idea di un unico paese, da essere abitati da persone che nulla hanno a che fare le une con le altre.”(TERRE IN DISORDINE/MAURIZIO GALLO-STEFANO LAFFI)
La serie che propongo descrive una realtà legata a luoghi posti al margine (luoghi nomadi)che si nutrono degli scarti di una società in continua mutazione. E’ una periferia remota ghettizzata, che appartiene ad un tempo e ad uno spazio dimenticato, in cui abbandono , speculazione edilizia, criminalità organizzata ,sfruttamento degli immigrati , hanno il sopravvento . Attraverso un indagine psicologica cerco di svelare l‘ inconscio degli spazi/vuoti in cui sembra esserci un eterno presente al di fuori di ogni storia e quindi di ogni possibile memoria.